ROMA IMPERIALE

By Luckyjor

La Società nella Roma Imperiale

Metropolitan Museum
Affresco dalla Villa di Fannius Synistor a Bosco Reale; Tarda Repubblica, 40/40 a.C. 186,7 x 186,7 cm. Rogers Fund 1903
AN. 03.14.5



MOS MAIORUM, I VALORI DELLA ROMANITA'
Mos Maiorum, letteralmente "il Costume degli Antenati", rappresenta il fulcro della Morale tradizionale Romana e i "Mores",
 diventano portatori di valori nonchè dell'ideologia base nella Roma Imperiale.I Mos Maiorum, d'altro canto, si basavano
 su cinque principali e fondamentali Virtù che dovevano caratterizzare il Cittadino Romano ideale:
1. FIDES: la Fedeltà, la Lealtà e la Fiducia reciproca tra i cittadini
2. PIETAS: la Pietà, la Devozione e il Patriottismo
3. MAJETAS: il Senso di Appartenenza ad un popolo eletto
4. VIRTUS: le Qualità peculiari del Cittadino Romano, il Coraggio e la Pratica Politica e Militare
5. GRAVITAS: le Regole di Condotta del Romano, il Rispetto per la Tradizione, la Serietà, la Dignità e l'Autorità


 

LA LINGUA LATINA

I Romani parlavano il Latino, lingua indoeuropea appartenente al gruppo delle lingue "Latino-Falische2, già in uso nel Lazio Italia, fin dal primo Millenio a.C.. Il Latino fu la lingua ufficiale dell'Impero, radicandosi, così, in gran parte dell'Europa e dell'Africa Settentrionale; tutte le lingue romanze, discendono dal Latino Volgare, anche se parole latine si riscontrano anche in molte alytre lingue di ceppi diversi, in quanto anche dopo la Caduta dell'Impero Romano d'Occidente, il Latino continuò ad essere la lingua ufficiale della Cultura. La Prosa Letteraria Latina si evolse con l' opera di Marco Porcio Catone, il Censore, nel II Sec. a.C., mantenendo comunque ancora molti influssi dialettali, tanto che fino al 75 a.C. il Latino si considera Arcaico. A partire dal I Sec. a.C., i Romani cominciarono ad occuparsi della "Purezza della Lingua" con letterati come Cicerone e Catullo, mentre è sotto il Principato di Augusto che fiorirono i maggiori Poeti di Roma, come Orazio, Pindaro e Alceo, Virgilio, Ovidio e Tito Livio. Oggi, in Italia, prevale una pronuncia del Latino consolidata dalla Chiesa Cattolica e riferita ad un Latino post-Classico, parlato dal Popolo, mentre all'estero, prevale una pronuncia ritenuta più simile al Latino Classico.

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 Musee Gallo-Romain de Fourviere, Lyon.
 Tavoletta in calcare bianco, 42,5x42,5x13,5 cm, con la scritta " Caio Giulio Seleucus, liberato da Cotta, riposia qui."



LA SOCIETA'

L'Imperatore, nella Società Romana, era, naturalmente,il Sommo Capo dell'Impero; immadiatamente al di sotto di lui, vi era la Classe dei "Senatores", i Senatori, grandi proprietari terrieri che componevano il Senato e che, in virtù delle loro grandi ricchezze e del conseguente Potere Politico, godevano, anche in Epoca Imperiale, di grande prestigio e influenza. I Senatori, facevano parte della così detta Aristocrazia Imperiale. Nell'ultimo periodo repubblicano, fu la Classe degli "Equites" i Cavalieri, a sviluppartsi velocemente, assumendo, in epoca imperiale, il ruolo di "Protettori dell'Imperatore", ma anche divennero ricchi Commercianti e, spesso, Governatori di Province. Scendendo dalla Piramide Sociale, troviamo i "Milites", i Soldati professionisti, che pur appartenedo alla Classe dei Lavoratori Subalterni appartenenti al Popolo, da questo si distinguevano nettamente per l'influenza che potevano avere e che in realte ebbero, sulla Storia di Roma. Il Popolo vero e proprio, che comprendeva anche la Plebe,nullafacenti a carico dello Stato, si differenziava nettamente, in merito ai privilegi, in Cittadini Romano oppure no; la Cittadinanza Romana, infatti, garantiva numerosi privilegi e veniva concessa dallo Stato, con grande attenzione. All'ultimo gradino della Piramide, , stavano gli Schiavi, che non avevano alcun diritto, ma che potevano essere "liberati", assumendo lo stato di "Liberti" e potendo anche assurgere a ruoli importanti, soprattutto nel settore del Commercio. Durante il Periodo Imperiale, nella Borghesia Romana,vennero inclusi gli Artigiani che con i Proprietari Terrieri, i Commercianti, i Professionisti e i Funzionari Statali, formarono una nuova e molto attiva Classi Sociale.

 

 

 

LA SCHIAVITU'

La Schiavitù si riscontra in tutte le fasi della Storia di Roma, ma l'entità numerica del fenomeno, andò aumentando proporzionalmente all'espansione dell'Impero; maggiori conquiste comportavano un numero elevato di prigionieri e quindi di Schiavi. La condizione di Schiavo era considerata dai romani, tamente infame da preferire, da parte dei soldati, la morte alla schiavitù.Lo Schiavo non aveva dignità giuridica, non poteva possedere beni e neppure farsi una regolare famiglia; lo schiavo eseguiva ogni tipo di attività lavorativa, nessuna esclusa, sulla base del suo livello culturale o in base a particolari competenze o predidposizioni.Quelli colti e di origine greca, erano spesso impiegati come insegnanti di greco o precettori dei bimbi. Tra le mansioni di medio livello, vi era la cura estetica del corpo dei "padroni", uomini o donne. La cessione di uno schiavo alla Scuola dei Gladiatori, corrispondeva, quasi sempre, ad una vera e propria condanna a morte, fatti salvi i rari casi in cui famosi gladiatori, ottennero la libertà per "meriti".Gli Schiavi potevano essere "Affrancati" ed assumero così il titolo di Liberti (Schiavi liberati) potendo , da uomini liberi, intrepprendere qualsiasi attività , frequentemente nel settore commerciale. Le pene per gli schiavi ribelli o fuggitivi, erano particolarmente severe e andavano dalla semplice fustigazione fino alla morte per crocefissione. Le cause che potevano portare alla Schiavitù, possono essere così riassunte:

1) Nascita da una donna schiava
2) Perdita della condizione di "Uomo Libero"
3) Bambino abbandonato e raccolto per essere poi venduto come schiavo
4) Figlio venduto dal Pater Familias
5) Cittadino non romano, prigioniero di guerra
6) Cittadino romano o straniero catturato dai "Pirati" incapace di pagare il proprio riscatto
7) Individui condannati alla perdita della Libertà Personale
8) Cittadini che per debiti diventavano di proprietàò dei loro creditori  

La condizione di Schiavo, cominciò a migliorare, dal punto di vista giuridico, in Età Imperiale, quando, nel I Sec. vennero istituite le prime leggi a favore degli schiavi; alcune stime ritengono che la percentuale degli schiavi, sulla popolazione totale dell'Impero, raggiungesse il 30 %, mentre tale percentuale, andò riducendosi drasticamente nel tardo Impero, a causa della fine delle grandi guerre di conquista.

 

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Museo Nazionale del Bardo, Tunisia
Mosaico del Maggiordomo, III Sec. d.C. rinvenuto a Dougga. OP. 2001, Pascal Radigue; 2010 Dyolf77    

 

 

LA "PIRAMIDE SOCIALE" NELLA ROMA IMPERIALE

STRATIFICAZIONE SOCIALE
CLASSE/RUOLO
NOTE
IMPERATORE E FAMIGLIA REALE
IMPERATORE
I SENATORI ERANO ANCHE RICCHI PROPRIETARI TERRIERI
ARISTOCRAZIA IMPERIALE
SENATORES
LA MENO DOCUMENTATA
ARISTOCRAZIA MUNICIPALE E PROVINCIALE
EQUITES
ERANO COMMERCIANTI E GOVERNATORI DI PROVINCE
LAVORATORI SUBALTERNI
MILITES
ERANO I MILITARI PROFESSIONISTI
POPOLO
CON LA CITTADINANZA E NO - PLEBE
SCHIAVI
-
ESPESSO VENIVANO "LIBERATI" (LIBERTI)

 

 

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